"Borbotta verso un muro così contribuirai a rendere il mondo migliore"
Perché il nome INCOMPRENDO?
Una parola inventata che è l’unione tra INCOMPRENSIBILE e COMPRENDO.
Perché NO SENSE HAPPY SENSE?
È la mission di INCOMPRENDO e rappresenta il valore della felicità nel vivere attraverso una filosofia no sense.
Il linguaggio ufficiale della filosofia no sense è il Gibberish.
Gibberish (qualche volta anche Jibberish: Borbottio, senza senso), in italiano Grammelot, è un termine generico che in inglese indica il parlare usando suoni simili a parole, ma che non hanno alcun significato reale. Questo significato è stato esteso anche al testo senza senso o incomprensibile (es. supercazzola).
Il tema comune nelle istruzioni senza senso è una mancanza di senso letterale, che può essere descritto come una presenza di sciocchezze o nonsense.
Uno degli esempi più famosi di utilizzo del "gibberish" (senza senso) in letteratura è la poesia "Jabberwocky" di Lewis Carroll (fonte wikipedia).
Gibberish si può pronunciare con la G dura (radice anglosassone) o la G morbida (deriva dal nome del famoso alchimista Islamico dell'VIII secolo Jabir ibn Hayyan, il cui nome è stato latinizzato in "Geber", così il termine "gibberish" è sorto come un riferimento al gergo tecnico incomprensibile spesso usato da Jabir e gli altri alchimisti che sono seguiti).
Il Gibberish, come l’atto della risata e del pianto è catartico!
La mia storia di cambiamento attraverso il NO SENSE
Sono stata una bambina che parlava molto, con una creatività ai tempi definita “strana” tuttavia oggi è per me il mio talento e una competenza straordinaria. Ero molto attiva e vivacissima, nell’età scolare e adolescenziale adoravo comunicare tramite il gioco, le risate, il canto, adoravo presentare gli spettacoli che organizzavo con i miei amici.
Accade che alcuni traumi della vita sia nell'infanzia che in età adulta mi hanno portato a bloccare la mia espressione creativa, di comunicazione verbale e emozionale. Le convinzioni limitanti e il giudizio sociale hanno soffocato quanto sentivo chiaramente in me, quella voce di ispirazione e conferma verso il mio talento naturale, appunto VOLER COMUNICARE.
In età adulta ho seguito modelli standard, mi sono fidanzata, hanno cercato di sposarmi (sorrido), ho inseguito il lavoro nella grande azienda a tal punto che a 17 anni ero già ingaggiata dalla prima società, scelsi di non studiare perché non mi interessavano gli indirizzi canonici. Tuttavia lavorai da subito e a 20 mi misi a studiare ragioneria serale.
Come approdo al no sense?
All’età di 30 anni incomincio a sentire molta sofferenza e voglia di sprigionare la mia vena creativa e così inizia il mio viaggio con il teatro, 10 bellissimi anni di esperienza teatrale, ed è qui che ho incontrato per la prima volta il no sense, ho incontrato il Grammelot di Dario Fo, non compresi bene la potenza di questa tecnica tuttavia mi accorsi quanto facesse per me, quanto mi facesse stare bene e divertire e ancora più importante quanto riuscivo ad esprimere senza utilizzare il potere della parola logica.
Nel 2015 incontro lo yoga della risata e all’interno della formazione ci sono dei momenti in cui viene sperimentato il Gibberish, che io riconosco per via della mia esperienza teatrale.
Ed è qui che ho sentito il suo potenziale per me stessa. Dopo qualche mese incontro Alex Sternick con cui mi formo in un retreat nelle terre marchigiane. Fu catartico, fu strepitoso vivere l’esperienza unica, ed è qui che c’è stato il clic, l’innamoramento, ho tatuato in me il no sense.
Ho iniziato a praticarlo da sola e integrandolo durante le mie sessioni di yoga della risata questo mi ha permesso di effettuare le prime sperimentazioni, misurare e tracciare i benefici, le modalità in cui viverlo e proporlo.
È da questa prima esperienza che ho creato il mio workshop introduttivo “Gibberish comunicazione gioco emozione”.
La sperimentazione di questo workshop dura da più di 5 anni con il quale ho formato più di 100 professionisti della comunicazione e tante persone incuriosite da questo mondo.
Quali sono stati i miei cambiamenti e i miei benefici?
La mia storia personale mi aveva portato a bloccarmi, a non sentirmi più sicura di parlare davanti alle persone. Ad avere paura ed essere vittima del giudizio sociale. Non mi sentivo abbastanza nel comunicare e questo in tutti i contesti sociali.
Il chackra della gola era diventato il mio punto debole, ad ogni minima insicurezza entravo in silenzi imbarazzanti che duravano anche giorni.
Il mio corpo nel 2015 mi restituisce un segnale molto importante, dovuto da uno stress professionale, ebbene arriva l'afasia di Broca che è un disturbo del linguaggio che consiste nella perdita o limitazione della capacità di espressione del linguaggio parlato o scritto. La causa più frequente è un ictus.
E qui lo spavento è stato talmente forte che grazie alla neurologa che mi seguì iniziai la rieducazione, racconto alla dottoressa che durante il giorno per rieducare il mio eloquio parlavo gibberish, gli avanzamenti erano strepitosi e quando diminuivo l’intensità degli esercizi si evidenziavano delle regressioni e quindi mi impegnai nella costanza.
Oggi grazie a questo ultimo passaggio importante nella mia vita, sono tornata a parlare in pubblico a comunicare con le persone sospendendo il mio giudizio e quello sociale.
Oggi sono diventata speaker radiofonica, grande soddisfazione, grande passaggio di accettazione della mia modalità di comunicazione.
Ecco perché continuo a divulgare questa tecnica dimodoché le persone possano scoprire e ri-scoprire il potenziale del no sense per sviluppare la propria creatività, la propria comunicazione unica.
Il bello è che già tutti almeno una volta nella vita hanno usato il no sense, basti pensare al lallallare dei bambini, a quando parlavamo una lingua inventata da piccoli o a quando cantiamo canzoni in una lingua non conosciuta e ci inventiamo le parole, tutti abbiamo fatto almeno una di queste tre esperienze!
Io canto con parole inventate ancora oggi!
LA COMUNICAZIONE
IL GIOCO
IL SILENZIO
LA MEDITAZIONE
I benefici di NO SENSE HAPPY SENSE:
INCOMPRENDO NO SENSE HAPPY SENSE è un modo per poter far fronte a varie necessità, usando la creatività, uscendo dalla logica della ragione, si posiziona in quella terra di mezzo che viene denominata Para-logico.
A chi è rivolto NO SENSE HAPPY SENSE?
I numeri di INCOMPRENDO NO SENSE HAPPY SENSE
anni di esperienza
persone formate
aziende hanno già testato il metodo
riscontrando successo nella loro comunicazione interna
numerose coppie e famiglie
hanno migliorato la loro quotidianità
numerose persone si sono riavvicinate a relazioni pensate perse
numerose persone hanno riscoperto la loro parte giocosa e i propri momenti di no sense vissuti in
Se anche tu vuoi sperimentare, acquisire questo metodo e applicare la tecnica nella tua vita personale e professionale puoi farlo tramite i percorsi di INCOMPRENDO NO SENSE HAPPY SENSE
Erika Nadia Suriano:
La coach di Gibberish,
la lingua che dà
spazio alle emozioni
"La risata è una vocalizzazione primitiva ed inconscia"
La risata è un tecnicismo presente in noi fin da piccoli.
La risata è collegata all'attivazione della corteccia prefrontale che produce le endorfine, analgesici naturali.
Ridere è Respirare, respirando in modo corretto ci permette di ossigenare il sangue e di conseguenza di far funzionare al meglio il nostro cuore e tutti i nostri organi.
Ridere abbassa l’ormone dello stress, il cortisolo, ormone che se prodotto in eccesso ci porta a paralizzare il nostro corpo.
Ridere crea un ambiente armonioso, migliora le relazioni, crea relazioni tramite la connessione dei neuroni specchio, migliora la strategia di gruppo e permette di lavorare divertendosi.
Ridere ha molteplici benefici psicofisici:
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